Da aprile 2021 ha cominciato a guadagnare una discreta popolarità il trend #BeThatGirl, ovvero il “diventare quella ragazza”… E come ogni tendenza ha avuto sia seguaci sia detrattori. Ma in cosa consiste?

“Quella ragazza” non è altro che l’incarnazione della giovane donna organizzata che si sveglia presto alla mattina, mangia sano, medita, porta a termine tutti i suoi obiettivi, svolge attività fisica e si prende cura del proprio corpo. Insomma una vera e propria immagine della perfezione, il tutto poi ordinatamente documentato su tutti i suoi social media con immagini di pasti, commissioni e routine instagrammabili al 100%. 

Nel periodo durante e post pandemia questa tendenza ha aiutato molte ragazze a riprendere in mano la propria vita con un’ attitudine più positiva, celebrando anche le cose più semplici dell’esistenza, ad esempio fare la spesa, riordinare la stanza o svolgere i compiti, come sottolinea l’idea centrale del trend, ovvero quella di prendersi cura di sé e diventare la versione migliore di se stesse, lasciandosi alle spalle le bad vibes e le cattive abitudini. Allo stesso tempo, però, diverse persone sul web hanno sottolineato come #BeThatGirl crei, per l’ennesima volta, un’ideale di realizzazione con standard che molti ritengono inverosimili, o semplicemente non desiderabili, e inoltre di come possa influenzare negativamente a lungo termine le ragazze rendendole dipendenti da un’idea non realistica di lifestyle, non adattabile a tutte le situazioni o condizioni: sociali, economiche o mentali. 

Uno degli aspetti più criticati sui social, infatti, è mostrare molto spesso un benessere economico o mentale che, come abbiamo visto, soprattutto nel periodo post-pandemia possa essere in crisi o solo in lento miglioramento e che quindi, invece che fonte di ispirazione, il trend possa diventare un simbolo di inadeguatezza sociale per molte persone. A questo proposito, in risposta a questa tendenza se ne è recentemente sviluppata un’ altra, ovvero quella del #GoblinMode, che ha come obiettivo normalizzare e celebrare il diritto di non fare nulla, restare in casa a fare binge watching di serie tv e non pensare minimamente al proprio aspetto esteriore.

Il lato più controverso di questi trend che circolano sui social media è l’incapacità di fare leva su un equilibrio, invece che su un estremo: da una parte c’è chi ha la vita organizzata in ogni singolo dettaglio, dall’altro la totale assenza di vita sociale e la celebrazione dell’alienazione post pandemia. C’è da dire che, anche se qualcuno volesse criticare qualche aspetto, in linea di massima il #BeThatGirl trend punta a diffondere un’ immagine di ragazza forte, ispirata e sicura di sé, tutti aspetti che hanno connotazioni positive e che possono essere modificate seguendo le proprie esigenze. Non c’è nulla di male nemmeno nel goblin mode, ma perché dobbiamo essere più propense a sentirci a nostro agio nel rimanere bloccate in un mindset negativo che ci impedisce di migliorare la qualità della nostra vita, assecondando in realtà comportamenti che a lungo andare sviluppano le nostre insicurezze e ci trattengono dall’affrontare il ritorno alla normalità? Molte content creator (Fernanda Ramirez, Vanessa Tiiu, Hannah Adkins..etc) infatti su YouTube hanno lanciato la propria versione di “quella ragazza” dimostrando che l’unica vera trasformazione che dobbiamo apportare nella nostra vita è solo dettata dalla nostra felicità, volontà e voglia di sentirci bene con noi stesse, perché l’unica persona che dobbiamo voler essere veramente è noi stesse